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“ … si restaura perché
si è primariamente riconosciuto ad una serie di oggetti (e non a
tutte le preesistenze, per il solo fatto di essere tali) un
«valore» particolare, artistico o documentario, estetico o
storico, perché questi oggetti, in sostanza, sono considerati
dalla cultura attuale, quale si è storicamente configurata
anch’essa, come opere d’arte o come testimonianza di storia, o
anche, come le due cose assieme. In ogni caso come «oggetti di
scienza» e, in altre parole, come «oggetti di cultura», beni
culturali, appunto, secondo la dizione ormai più diffusa e
consolidata.“
G. Carbonara, Il
restauro critico |
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